PRESENTAZIONE


La sua magia è quella di saper vedere «oltre».
Sarà la fantasia, sarà l'inventiva, sarà la voglia di gioco, sarà lo straordinario ottimismo di fondo che è la sua vera forza, fatto sta che Anna Maria Ponzio se ne inventa sempre una e spiazza chi ormai la immaginava più tranquilla e - errore - ripetitiva.
La sua ultima scoperta, per esempio, sono le conchiglie.
Ma è facile dire conchiglie. Anna Maria, che confessa candidamente di non averle mai prese prima in particolare considerazione, se ne è innamorata circa un anno fa: da allora è riuscita ad inserire in tutte le case della Torino che conta un suo imprevedibile oggetto decorato di conchiglie. Imprevedibile perchè, si sa, gli oggetti di conchiglie hanno un retrogusto terribilmente kitsch e il loro uso nella decorazione va decisamente contro i canoni attuali del minimalismo più rigoroso, tanto amato da arredatori e disegnatori di interni
Ma controcorrente, e non solo come arredatrice, Anna Maria lo è sempre stata, fin da quando, appena sedicenne, aveva «inventato» la sua casa di giovane sposa piena di buona volontà ed entusiasmo, ma dal budget incerto.
Alle mode, poi, non fa certo caso, soprattutto in considerazione che i seicento chili di conchiglie acquistati nella prospettiva di un uso decennale, se ne sono già andati sotto forma di tavolini, cornici, lampade, vasi, e persino - udite, udite - di un televisore. Che, a dispetto del marito e dei figli adorati ma criticoni, ha deciso di non vendere mai.

Dada Rosso
Torino Sette, supplemento de La Stampa, 7 maggio 1999

 
 
 
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